Lo sviluppo dei supermercati udinesi e la diffusione dell'automobile avevano contribuito a
distogliere una parte delle vendite della cooperativa.
Nel 1970 l'attività del bar fu affidata ad una gestione privata familiare, non risultando più
sostenibile economicamente.
Anche il negozio della sede subì una trasformazione a "self-service", con l'allestimento di
nuove scaffalature e un banco refrigerato.
Nel 1973, tra i provvedimenti legislativi per frenare l'inflazione che aveva assunto ritmi preoccupanti,
fu introdotto il blocco dei prezzi al consumo. Questa soluzione si rivelerà più tardi penalizzante
poichè all'acquisto i prezzi comunque continuavano a crescere, con conseguente diminuzione del
margine di guadagno.
La cessazione del blocco dei prezzi, nell'estate 1974, provocò ulteriori disagi economici,
oltre a problemi di natura organizzativa. Quell'anno il tasso di inflazione aveva raggiunto il 25%!
Tali vicissitudini si ripercossero sul bilancio della Cooperativa, il quale nel 1975 chiuse in passivo,
per la prima volta dall'inizio dell'attività.
Il 1976 fu l'anno del drammatico sisma, fautore di morte e distruzione specialmente in alto Friuli ma non
risparmiando alcun abitato nel giro di decine di chilometri.
Per quanto riguarda la Cooperativa, le scosse danneggiarono solamente i muri della sala adibita alla
lavorazione delle carni.
Le difficoltà economiche continuavano e anche nel 1980 il bilancio si chiuse in rosso.
Nel 1981 il neo-eletto presidente Igino Dell'Oste istituì il "prestito sociale",
una forma di deposito in cooperativa dei risparmi dei soci, ad un tasso di interesse agevolato.
Con tali prestiti la Cooperativa riuscì ben presto a sanare la situazione debitoria.
Ciononostante, nel 1983 la Cooperativa fu costretta a ridimensionare la propria attività di vendita
dando in locazione il negozio di via Roma.
Erano gli anni del riassetto della distribuzione commerciale, per cui sopravvivere necessitava l'impiego
di ingenti risorse finanziarie, spesso fuori dalla portata delle piccole società cooperative.
Tuttavia queste ultime iniziarono un processo di fusioni e aggregazioni, il quale portò alla nascita
di numerosi supermercati coop.
Nel 1994 la nostra Cooperativa fu costretta a ridimensionare ulteriormente la propria attività,
cedendo in affitto non solo i locali ma anche la stessa attività commerciale della sede, per far posto
ad un negozio di pane e prodotti affini.
Dopo qualche anno, a seguito delle costanti pressioni di alcuni soci, la storica Cooperativa di Consumo di
Pasian di Prato riaprì una attività commerciale, specializzata nel settore dei salumi e formaggi.
A far data dal 01 settembre 2009 anche quest'ultimo negozio a conduzione diretta è stato ceduto in affitto per porre maggior attenzione alla ristrutturazione dell'immobile sociale, in modo tale da poter disporre in futuro di nuovi e maggiori spazi per l'attività della Cooperativa.
In tal senso, in data 30 marzo 2011 viene sottoscritto il contratto di acquisto dell'abitazione adiacente all'immobile sociale: "la casa Pasut". Il fabbricato, posto all'interno del cortile che dà accesso alla Piazza Matteotti, rappresenta senza dubbio una importante valorizzazione del patrimonio sociale. L'acquisizione immobiliare apre nuove prospettive non solamente dal punto di vista del patrimonio, ma consente senza dubbio una migliore possibilità del raggiungimento degli scopi sociali per la quale la Cooperativa è sorta.
Nella foto, la stretta di mano tra il Presidente della Cooperativa e Pasut Giovanni (con il figlio Silvio) davanti al notaio Panella di Udine, dopo la sottoscrizione del cotratto di compravendita dell'abitazione: "casa Pasut".
In data 26 giugno 2013 è stato acquisita una nuova abitazione attigua alle proprietà della Cooperativa: la casa "Degano".
Tale opportunità proietta la nostra realtà non solo nell'ottica di una ristrutturazione complessiva destinata a migliorare le opportunità in favore dei soci, ma anche ad una valorizzazione del "centro storico" di Pasian di Prato.
Nella foto, la stretta di mano tra il Presidente della Cooperativa e Degano Cirillo davanti al notaio Panella di Udine, dopo la sottoscrizione del contratto di compravendita dell'abitazione: "Degano".