Durante i duri anni della seconda guerra mondiale, la Cooperativa di Pasian di Prato riuscì
a passare pressochè indenne dalle requisizioni e dai saccheggi delle truppe di occupazione,
svolgendo un importante ruolo di approvvigionamento degli alimenti per sfamare la popolazione,
potenziando alcuni servizi essenziali per la comunità pasianese.
Dopo la conclusione del conflitto fu acquistato il primo registratore di cassa.
Inoltre, per incentivare le vendite, fu aggiornato il ristorno al 2% e fu introdotta un'analoga
formula all'1% per i clienti non soci.
Nel luglio del 1947 si riunì l'Assemblea Straordinaria dei soci, con l'obiettivo di modificare
alcuni articoli dello Statuto Sociale, adeguando le regole di vita della Cooperativa alle mutate
condizioni sociali e democratiche.
Durante quel periodo, oltre alle consuete elargizioni a favore dell'asilo e del patronato scolastico,
si deliberò di sostenere economicamente anche la locale scuola di disegno.
La vigilia di Natale del 1956, l'allora Presidente Pietro Cattaruzzi tagliò il nastro al
neo-restaurato negozio. Anche il bar attiguo era stato sottoposto ad interventi di restauro e ripristino.
Durante gli anni sessanta, l'azione della Cooperativa fu finalizzata al miglioramento del concetto di servizio.
A testimonianza di ciò si ricorda l'introduzione delle consegne a domicilio, per cui dal 1961
la Cooperativa si dotò di un moto furgoncino "Ape".
Si tratta comunque di un decennio duro, segnato dalla cavalcante inflazione che portò al costante
aumento dei prezzi al consumo e, più in generale, del costo della vita.
Anche la Cooperativa dovette adattarsi e nel 1965 fu deliberato l'aumento dei prezzi di vendita di alcuni prodotti.
Sempre durante il periodo degli anni sessanta, il neo-parroco di Pasian di Prato, mons. Maggiorino de Cecco,
entrò a far parte del Collegio dei Probiviri.